RELAZIONE DI RESTAURO
Senza titolo
cm 130 x 100
olio su tela
STATO DI CONSERVAZIONE
Il dipinto è stato consegnato non vincolato su telaio, in quanto mancante, e conservato piegato verticalmente in più parti. Srotolato il manufatto, la superficie pittorica si presenta ricoperta da una patina nerastra da deposito di sporcizia e ingiallita a causa dell'invecchiamento della vernice, entrambe ottundono la cromia originale del dipinto (Fig.1)
Fig. 1 Totale prima del restauro
L'esame a luce radente evidenzia la formazione innaturale di profonde e numerose pieghe verticali e di due orizzontali dovute alla cattiva conservazione del dipinto e la conseguente presenza di sollevamenti a cresta soprattutto in corrispondenza delle grinze createsi sulla tela (fig.2). Inoltre, si riscontrano numerose microcadute di pellicola pittorica principalmenta nella metà superiore (fig.3)
Fig.2 part. sollevamenti pellicola pittorica Fig.3 part. cadute pellicola pittorica
Analizzando il supporto dal retro, la tela risulta particolarmente deteriorata a causa sia da un'inevitabile esposizione del tessuto all'atmosfera e dal degrado dei materiali costitutivi del quadro (quali colle, gli olii ecc.).
INTERVENTO DI RESTAURO
La prima operazione eseguita è stata la velinatura della superficie pittoricacon carta giapponese e Beva 371 sciolto al 5% in benzina rettificata. Una volta messa in sicurezza la pellicola pittorica, si è girato il dipinto a faccia in giù e si è inziata la pulizia del retro rimuovendo attraverso l'ausilio di pennelli a setola morbida e microaspiratori la polvere e la sporcizia accumulatosi nel tempo e residui di colla precedentemente grattati con bisturi ricurvi.
Pronto il retro si è passato al consolidamento della pellicola pittorica effettuata stendendo sul retro del dipinto (a pennello) il Beva 371 diluito al 15%. Con il quadro sempre a faccia in giù e messo sottovuoto si è inziato a stirare ad una temperatura di 40°-50°C, interponendo tra il ferro da stiro e il retro del dipinto un foglio di carta siliconata per 5 – 10 minuti.
Si ritiene indispensabile in questo caso una foderatura del dipinto e si è prescelta come metodologia una foderatura con resina sintetica (Beva 371) . Per prima cosa si è tensionata la tela da rifodero (tela sintetica) su un telaio interinale e si è prepara la superficie stendendo a pennello la resina sintetica. Anche sul retro della tela originale viene stesa a pennello il Beva 371 (diluito). Adagiata la tela da rifodero alla tela originale, con l'ausilio di un ferro da stiro e fogli di carta siliconata (interposta tra ferro e tela) si è proceduto alla stiratura della superficie ad una temperatura di 40°C (il calore permette l'incollaggio delle due tele). Rimossa la carta giapponese (svelinatura) il dipinto viene tensionato su un nuovo telaio (fig. 4)
Fig. 4 totale durante (dipinto foderato e svelinato
Rimediata la precarietà della pellicola pittorica, si è testata la superficia con prove di pulitura tramite test di rimozione dello strato di vernice. Scelta la metodologia più appropriata al caso, con progressione è stata eliminata la vernice con tamponcini di cotone imbevuto di MEC (metil-etil-chetone) ritrovando al di sotto le originali cromie del dipinto.
La stuccatura è stata effettuata colmando con lo stucco le lacune e i buchini lasciati dalle cadute di pellicola pittorica.
L'integrazione pittorica è avvenuta con colori a vernice, usati a rigatino nelle lacune e a velature nelle abrasioni e nell'aiutare passaggi tonali altimenti bruschi. A conclusione dei lavori è stato steso un leggero strato di vernice, anche a scopo protettivo. (fig.5)
Fig. 5 Totale dopo il restauro